Il contatto con fratelli nei primi 6 anni di vita riduce il rischio di sclerosi multipla
Secondo l'ipotesi igienica l’esposizione e la riesposizione alle infezioni può influenzare lo sviluppo del sistema immunitario.
Le infezioni virali sembrano avere anche un ruolo nella patogenesi della sclerosi multipla.
L’obiettivo dei Ricercatori australiani è stato quello di valutare se il contatto con fratelli nella prima parte della vita fosse associata al rischio di sclerosi multipla.
Lo studio ha riguardato 136 persone affette da sclerosi multipla, la cui diagnosi era stata confermata all’MRI ( risonanza magnetica per immagini ).
La lunga durata di contatto con un fratello, più giovane di almeno 2 anni, nei primi 6 anni di vita, è risultata associato ad un ridotto rischio di sclerosi multipla:
- contatto inferiore ad 1 anno, odds ratio ( OR )= 1 ( riferimento );
- contatto da 1 a meno di 3 anni, OR = 0, 57;
- contatto da 3 a meno di 5 anni, OR = 0,40;
- contatto uguale o superiore a 5 anni, OR = 0,12.
Una storia di contatto con fratelli nei primi anni di vita era associata ad una ridotta risposta IgG al virus di Epstein–Barr ( EBV ).
I soggetti con un contatto di almeno 1 anno avevano un ridotto rischio di mononucleosi infettiva ed un ridotto rischio di alti titoli di IgG diretti verso EBV.
L’associazione inversa tra i contatti nei primi anni di vita e la sclerosi multipla era indipendente dai titoli di IgG diretti verso EBV.
Questo studio ha dimostrato che il contatto con fratelli nei primi 6 anni di vita era associato ad un ridotto rischio di sclerosi multipla. ( Xagena2005 )
Ponsonby A-L et al, Jama 2005; 293: 463-469
Neuro2005